L'orzo, uno dei primi cereali coltivati dall'uomo

Riguardo alle origini dell'agricoltura le opinioni sono discordi: c'è chi le fa risalire a 20.000 anni fa e chi a 10.000, ma in ogni caso è certo che l'orzo abbia giocato un ruolo importante fin dal principio e probabilmente sia stato il primo cereale coltivato dall'uomo.
A renderlo un alimento prezioso, per quanto oggi comune, non sono quindi solo le proprietà fisiche, ma anche una storia che affonda le sue radici nell'antichità e scorre parallela allo sviluppo della civiltà.

Un po' di storia
Egizi, Sumeri e Assiri conoscevano bene la coltivazione dell’orzo ma fu con i Greci e con i Romani che conobbe il suo apice. Era infatti l'alimento più consumato: Ippocrate e i suoi allievi lo trasformavano in una sorta di polenta da accompagnare alle verdure e anche i gladiatori romani ne facevano abbondante uso, come racconta Plinio il Vecchio nei suoi scritti.
Successivamente il ruolo dell'orzo fu in parte oscurato dal frumento, più adatto alle panificazioni visto il maggior contenuto di glutine, e venne relegato alle classi meno abbienti. Durante il Medioevo fu fondamentale per il sostentamento della popolazione, soprattutto nel Nord Europa e nei paesi dov'era tradizionalmente consumata la birra, per ottenere la quale è notoriamente uno degli ingredienti più utilizzati.

Qualità
Grazie a doti uniche di resistenza e adattabilità l'orzo può crescere a tutte le latitudini, sopportare lunghi periodi di siccità e temperature elevate.
Queste caratteristiche, insieme a un ciclo vegetativo più breve del frumento, ne hanno determinato una riscoperta in tempi più recenti, tanto che oggi viene utilizzato e coltivato senza problemi ovunque, dal Sahara alla Svezia.

Caffè d'orzo
Per un buon risveglio o come conclusione di un pasto è ottimo il cosiddetto "caffè" d'orzo, saporita bevanda priva di caffeina.