Le carote non sono solo il cibo più amato da Bugs Bunny, il simpatico coniglio dei cartoni animati che ne addentava una dietro l'altra. Sono soprattutto un ortaggio ricco di storia e di proprietà che non tutti conoscono.
Da viola ad arancioni
Furono i botanici olandesi del diciassettesimo secolo a selezionare una tipologia di carota del colore arancione e, diciamo più "adatta" alla casa reale degli Orange. La tinta originale, infatti, era il viola. Solo una serie di trasformazioni, partendo da un seme proveniente dall'Africa del nord, portarono, nel giro di qualche anno, alla carota arancione a cui siamo attualmente più abituati.
Nessuno però immaginava che a distanza di secoli il lavoro fatto sarebbe diventato il simbolo di una delle qualità più note di questo alimento: la presenza di betacarotene, un antiossidante tanto caro ai patiti dell'abbronzatura.
Crude o cotte?
Le carote si possono mangiare in tantissimi modi. Sono buonissime crude, tagliate "alla julienne" in un'insalata o a fiammifero nel pinzimonio, frullate o centrifugate, ma anche cotte hanno il loro perché. Anzi, cucinarle (meglio se per poco tempo e non ad alte temperature) riserva una piacevole sorpresa.