Cappero, una pianta ribelle

Amante del sole e resistente ai climi aridi e a lunghi periodi di siccità, il cappero è un piccolo arbusto con foglie carnose e bellissimi fiori bianchi, di cui si consumano i boccioli del caratteristico colore verde scuro, che prendono il nome dalla pianta, i "capperi".

Origini mediterranee
Diffuso fin dall'antichità nell'area mediterranea, il cappero ha suscitato l'interesse di celebri farmacisti e medici fra cui il greco Dioscoride, secondo il quale era un energico diuretico, buono anche per il mal di denti o per la milza indurita.
In Italia il suo habitat naturale è il Meridione, in particolar modo la Sicilia (famoso quello delle isole di Pantelleria e Salina), ma è possibile trovarlo un po' ovunque, anche al Nord.

Il ribelle
Il cappero è considerato una pianta "ribelle" perché non si lascia domare. Decide lui dove e come crescere: può spuntare in un litorale marino così come nel bel mezzo di un pavimento, nelle fessure di vecchi muri o in scarpate rocciose. Vi potrebbe capitare di trovarlo in qualche terreno nei dintorni di Trapani o fra le pietre del Castello Sforzesco a Milano.

Dimensioni
I capperi invertono la tendenza comune secondo cui a maggior grandezza corrisponde maggior valore. Sono così ribelli che per loro non vale neanche questa regola: più infatti sono di dimensioni piccole, più vengono apprezzati… e pagati…

In cucina
Si possono trovare sott'aceto, sotto sale o in salamoia, ma anche come ingrediente per creme adatte a insaporire verdure, burger vegetali, crostini, o per condire la pasta. Speciale la variante del classico pesto con l'aggiunta di capperi dissalati e tritati, perfetta con gli spaghetti, così come le tradizionali pizze alla napoletana o alla romana che devono proprio ai capperi parte dei meriti del loro successo in tutto il mondo.