Alle origini del seitan

Il seitan è un impasto altamente proteico ricavato dal glutine del grano tenero o di altri cereali come il farro e il khorasan.

È considerato uno dei migliori sostituti vegetali alla carne rossa e ha il vantaggio di presentare una bassissima percentuale di grassi, di non contenere colesterolo e di essere facilmente digeribile, motivi per cui sempre più persone si stanno appassionando a questo prezioso alimento.

Un po' di storia
Le origini del seitan si collocano all'interno delle tradizioni culinarie orientali, in particolare in Giappone, dove veniva chiamato kofu, "glutine di grano". Furono i monaci buddisti a inventarne l'impasto per sostituire i cibi di origine animale.
Il nome attuale venne invece coniato in tempi più recenti, all'inizio degli anni Sessanta, da uno dei protagonisti principali delle teorie legate alla dieta macrobiotica, George Ohsawa. Secondo le interpretazioni più diffuse seitan significa "è" (sei) "proteine" (tan).

Dieta macrobiotica
Il seitan è parte integrante della cosiddetta "dieta macrobiotica"
, una dieta "filosofica" non strettamente vegetariana che si basa su correnti di pensiero orientali secondo cui la salute dipende in buona misura dall'equilibrio di due forze vitali, lo yin e lo yang.
Un pasto completo, secondo questa impostazione, è composto da un 50 per cento di cereali integrali, un 20-30 per cento di verdure, un 10-20 per cento di proteine (per assumere le quali il seitan è uno degli alimenti più utilizzati) e un 10 per cento di frutta fresca o secca.

Ricette
Affettato, alla piastra, arrosto, sottoforma di hamburger, cotoletta o spezzatino, il seitan si cucina in maniera analoga alla carne, anche se ha un sapore mediamente più delicato.
Abbinato ai legumi, permette di ottenere un piatto completo per quel che riguarda l'apporto proteico.
Buonissimo con le lenticchie, a cui basta aggiungere dei cubetti rosolati e insaporiti con erbe aromatiche per creare un mix perfetto sotto tutti i punti di vista.